Articoli

Tutti gli articoli della Costituente

08Gen2024

Una porta aperta a tutti all'Emporio della Solidarietà

Raccontiamo il nostro volontariato in questo primo appuntamento

Articoli

•Sono invisibili ai più, eppure hanno storie di povertà e disagio e cercano aiuto. Nell’Emporio della Solidarietà Braccia Tese molti di loro hanno trovato una porta aperta e attualmente sono più di cinquanta le famiglie assistite dall’associazione. Che proprio quest’anno compie il traguardo dei dieci anni di attività e da novembre si è trasferita dalla parrocchia di San Paolo ai nuovi locali di piazza Colonna Mariana, cuore del centro storico. Il prezioso lavoro che quotidianamente li vede impegnati nel campo del sociale è stato illustrato dal presidente Mattia Mulas, nel primo degli incontri sulle esperienze del volontariato cittadino promossi dalla Costituente per Sassari nella sede di viale Umberto 122.

•Introdotto da Gabriella Pinna, del Dipartimento sociale della stessa Costituente istituito per approfondire i temi legati ai bisogni e alle aspettative della comunità sassarese, Mulas ha raccontato come la sua associazione abbia scelto un modello di assistenza agli indigenti alternativo alla classica beneficenza. Niente consegna giornaliera di pacchi di cibo o abiti. L’Emporio della Solidarietà è un luogo dove le persone in difficoltà possono scegliere autonomamente, come in un negozio, negli scaffali allestiti dai volontari e riempiti grazie alle donazioni in denaro, continuative oppure occasionali, che i cittadini di Sassari non fanno mancare.

•“Un approccio che mette al centro la dignità della persone, riscattandole dal subire lo stato di indigenza in cui si trovano loro malgrado, perché hanno l’opportunità di “acquistare” , tramite una tessera caricata con punti, non solo quello che serve ma anche, perché no, ciò che desiderano”, ha sottolineato Mattia Mulas. I donatori, tramite un messaggio telefonico, vengono informati periodicamente quali sono le scorte in esaurimento e possono fare la loro parte. “Possiamo dire di aver inventato il reddito di cittadinanza prima che fosse istituito come tale”, aggiunge il presidente dell’ Emporio sassarese, parte di una rete nazionale che ogni anno organizza il “Miracolo di Natale”, e primo -aggiunge orgogliosamente - ad essere nato in Sardegna nel 2014”.
“Ora, a distanza da quella data, nella nostra isola gli Empori della Solidarietà sono dieci, e l’augurio è che possano ancora crescere di numero -ha proseguito il presidente -. Come il nostro obiettivo è quello di accrescere gli assistiti: puntiamo a raddoppiarli a breve e di arrivare almeno a duecento. Non a caso abbiamo scelto la nostra nuova sede nel centro storico, luogo di contraddizioni ed emarginazione dove l’Emporio può rappresentare un punto di riferimento”.

•Per far crescere l’attività occorre anche coinvolgere altri donatori. L’associazione ha istituito un apposito registro e chi vuole dare una mano può iscriversi. Si punta a incrementare le offerte continuative perché consentono una migliore programmazione degli interventi a favore dei bisognosi. Che sono tanti. All’Emporio si rivolgono indistintamente disoccupati e non, italiani e stranieri. Al fianco di Matteo Mulas era seduto Alin, trentaduenne romeno ora residente a Londra, che per quindici anni ha trovato nell’associazione una “famiglia” pronta a sostenerlo e alla quale è rimasto profondamente legato. “Molte persone da un giorno all’altro vedono cambiare completamente la loro vita - ha detto -. Ma tutti, se ne hanno la volontà, possono trovare un aiuto, ascolto e conforto nell’Emporio della Solidarietà come l’ho trovato io”.

•“Cosa potrebbe fare un’amministrazione comunale per le associazioni di volontariato?”, è stato chiesto durante l’incontro. “Sicuramente sostenerle economicamente, con sgravi su affitti dei locali, tasse e tributi, veri limiti per chi dall’assistenza agli altri non trae profitti - ha suggerito Mulas -. Ma occorre anche che il Comune rivesta un ruolo di coordinamento tra i vari operatori, per garantire una migliore distribuzione dei servizi svolti dal volontariato. Forse ci si dimentica il fatto che le nostre associazioni sono indispensabili nella vita di una città: mi chiedo cosa accadrebbe se da un giorno all’altro tutte ci fermassimo”.

•“Sicuramente il modello di assistenza proposto dall’Emporio della Solidarietà rappresenta il futuro - ha concluso Mariano Brianda -. Un’esperienza che deve diventare un patrimonio per Sassari. Non solo. Chi si impegna nel volontariato non può essere costretto a presentarsi con il cappello in mano alle amministrazioni di turno per chiedere quanto dovrebbe essergli dato di diritto”. Brianda ha infine consegnato al presidente dell’Emporio il questionario predisposto dalla Costituente per Sassari, suddiviso in quindici macro aree che affrontano i principali temi su cui costruire il rilancio della città, evidenziando gli attuali punti critici. Il questionario, conclusione di uno studio approfondito durato oltre due anni, è stato già consegnato ad associazioni cittadine, sindacati, organizzazioni datoriali e di categoria.

•Il ciclo di incontri della Costituente per Sassari su “Raccontiamo il nostro volontariato” proseguirà con nuovi appuntamenti.