Sassari: le periferie dimenticate, un problema da risolvere

“Saliamo a Sassari?”

Una frase semplice che sicuramente almeno una volta nella vita abbiamo sentito dire da qualcuno.

Nella sua semplicità questa frase racchiude un significato molto più profondo. Ci indica un sentimento di non appartenenza, di distanza. In quel “saliamo a Sassari” possiamo identificare però un senso più di abbandono che di distanza fisica.

Ma cosa rende tale una periferia?

Le periferie di Sassari sono zone che storicamente non si sentono quartieri della città. Zone difficili da identificare, figlie di accorpamenti casuali come Latte Dolce e Santa Maria di Pisa da una parte, Carbonazzi e Luna e Sole dall’altra.

Poi ci sono le cosiddette “Frazioni” che sorgono quasi tutte sulla direttrice della 131, come Li Punti, San Giovanni, Ottava e così via. Queste frazioni sono caratterizzate da una mentalità più da paese a se stante che da quartiere di Sassari.

Ma c’è una cosa che le accomuna tutte. Se chiedi a qualcuno che ci abita ti risponderà “Qua il Comune non si è mai visto!”

Strade piene di buche, mancanza di centri di aggregazione, carenza di eventi culturali, difficoltà nel rapportarsi con le istituzioni.

La Costituente pensa che ci siano tante soluzioni che possono essere intraprese per valorizzare queste zone, farle sentire più vicine, meno sole ed abbandonate. Per valorizzare le loro differenze culturali e storiche che rendono uniche queste realtà.

In modo tale che quel “Saliamo a Sassari?” possa trasformarsi nel tempo in “Sassari è anche qui!”.

Se anche tu sei uno di quelli che “Sale a Sassari” o se hai un' idea, un progetto, o anche una critica che vuoi esprimere, allora la Costituente è ciò che fa per te.

Leggi il questionario e dicci cosa ne pensi!

Sassari sei anche Tu!